Il team ha concluso la trasferta iberica senza risultati molto convincenti. Ci hanno provato tutti ad entrare in partita, ma anche Leonardo Paez, l’unico che aveva alla portata un buon risultato, ha dovuto arrendersi agli eventi.
Come il giorno e la notte. Dopo il grande inizio di stagione con i podi di Aleksei Medvedev alla Five Continents Stage Race Costa Blanca e di Leonardo Paez, secondo alla Leyenda de Tartessos, Soudal-Lee Cougan International Team ha combattuto l’ultimo blocco del trittico spagnolo in uno scenario molto diverso.
La squadra non è arrivata nelle migliori condizioni alla Mediterranean Epic e anche chi come Leonardo Paez aveva le sue carte da giocare ha perso l’opportunità di realizzare una nuova impresa e misurarsi fino in fondo con i protagonisti della stage race valenciana.
Anche quest’anno la griglia di partenza della Mediterranean Epic è stato il primo punto d’incontro per l’elitè mondiale XC Marathon e già nella prima giornata la dura cronometro alle antenne di Oropesa ha stabilito le gerarchie.
Con il settimo crono il campione colombiano ha dato dimostrazione delle sue qualità in una giornata che, sulla carta, non era delle più propizie per lui e, dopo la cronometro individuale, un percorso di 80 Km con 2.150 metri di dislivello ha avuto il compito di definire le prime classifiche con il portacolori di Soudal-Lee Cougan nella top ten di tappa.
Purtroppo nella terza frazione, la più lunga dell’intera manifestazione, un problema meccanico a metà gara ha mandato in fumo tutte le possibilità di un buon risultato e l’opportunità di progredire nella classifica generale. Nell’ultimo atto Leonardo Paez ha comunque guadagnato quattro posizioni complessive per concludere la Mediterranean Epic al diciassettesimo posto.
Leonardo Paez
“Devo ammettere che sono stati quattro giorni molto duri, sono arrivato già un pò stanco a questa gara, perché fare tre gare a tappe di seguito non é facile. Non sono riuscito ad esprimermi al 100% proprio perché ho accusato la fatica, ma nonostante questo i primi due giorni sono andato bene, sono riuscito a stare con i primi e stavo lottando per la classifica generale. Purtroppo nella terza tappa un problema meccanico mi ha fatto perdere tantissimi minuti e ho dovuto salutare la lotta per la classifica generale. Subito dopo la tappa ero veramente molto arrabbiato e deluso, non sono stato fortunato, ma sono cose che capitano quindi ho tenuto duro e ho concluso bene l’ultima giornata. La gara era velocissima e molto tecnica e sinceramente non mi sono voluto prendere molti rischi, ma nonostante questo sono riuscito a chiudere bene e sono risalito al 17º posto nella generale. L’aspetto positivo di questa lunga trasferta in Spagna è stato quello di fare un bel blocco di allenamento, ho visto alcune cose buone in queste settimane, piuttosto rassicuranti e motivanti per il futuro”
Victor Fèrnandez ha scavato a fondo in ogni tappa per finire nel gruppo principale della classifica generale che alla fine lo ha visto salire al 57° poste assoluto. Il biker andaluso, ottavo lo scorso anno nella generale, ha corso ancora sofferente per l’infortunio alla mano e dovrebbe essere orgoglioso di quello che ha fatto in queste settimane.
Victor Fèrnandez
“Sono felice di aver concluso questa Mediterranean Epic molto difficile. Sono arrivato a Oropesa del Mar con la mano non ancora guarita ma non mi sono tirato indietro e ho chiuso la prima tappa in 20ª posizione. La forma era ottima con buone gambe, ma nelle discese ho sofferto molto e faticavo a tenere il manubrio. Speravo che con il passare dei giorni la situazione avrebbe potuto migliorare, ma non è stato così, ogni tappa è stata una dura prova di resistenza e ho sofferto molto per vedere ogni volta il traguardo. E’ stato doloroso, ma sono sicuro che questa sofferenza avrà una ricompensa e preso la sfortuna cambierà direzione, non sono state belle giornate ma fisicamente sto molto bene, non andrò nel panico e la fiducia tornerà naturalmente”
Alcuni problemi fisici hanno condannato al ritiro Aleksei Medvedev e Daniele Mensi. Il campione russo dopo una terapia antibiotica si è schierato al via della prima tappa con poche ambizioni ed è stato costretto ad alzare bandiera bianca nella seconda per il riacutizzarsi dei problemi che lo avevano già afflitto alla Leyenda de Tartessos. Per Daniele Mensi è cominciata male ed è finita peggio con tanta fatica nella cronometro e poi con qualche problema alla schiena che lo hanno consigliato a fermarsi nella terza tappa.
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