La MTB Garda Marathon celebra un nuovo trionfo per la squadra, con la straordinaria vittoria di Sandra Mairhofer e prove solide del settore maschile. Cinque gare, cinque successi: una performance che proietta Soudal-Lee Cougan tra le squadre più competitive di questa stagione.
Sotto il sole di Garda, Soudal-Lee Cougan International Team ha confermato la propria forza all’inizio della stagione, trionfando come lo scorso anno, nella MTB Garda Marathon che ha regalato un’altra vittoria in rosa, un successo che ha confermato le ambizioni stagionali della squadra, trionfando in tutte le quattro gare disputate finora.
Una prestazione che lascia il segno, anche nella prima marathon internazionale, grazie soprattutto alla vittoria di Sandra Mairhofer e le performance del reparto maschile, che hanno messo in luce tutta la determinazione degli atleti del team.

Un trionfo femminile: Sandra Mairhofer in vetta
La giornata è stata soprattutto di Sandra Mairhofer, che ha conquistato per la prima volta la MTB Garda Marathon, aggiungendo così il terzo successo stagionale al suo palmares. La campionessa altoatesina ha gestito con intelligenza tattica l’intera prova, concentrata e determinata, ha raccontato come il percorso studiato nei minimi dettagli nei giorni precedenti le abbia permesso di adattarsi al ritmo di concorrenti forti come Claudia Peretti e Mara Fumagalli.
“È stato molto bello oggi confrontarmi con ragazze così forti che hanno fatto un bel ritmo” – ha commentato Mairhofer – “All’inizio ho fatto un pò fatica a stare con loro, ma andando avanti nella gara mi sentivo sempre meglio. Sono contenta di essere riuscita a vincere questa gara, ho potuto studiarmi bene il percorso negli ultimi due giorni e questo mi ha aiutato di sicuro tanto, sono felice così e voglio dedicare questo successo a Stefano Gonzi che in questi giorni ha avuto dei problemi di salute”.
Questa vittoria non solo esalta il talento di Mairhofer, ma porta anche Soudal-Lee Cougan a vincere tutte le cinque gare dall’esordio stagionale.

La battaglia maschile: tra tattica e piccoli intoppi
La gara maschile si è trasformata in un veri e propri momenti tecnici e strategici in cui la squadra ha vissuto una giornata di emozioni contrastanti: momenti di grande spinta agonistica si sono alternati a episodi sfortunati che hanno influenzato il risultato finale.
Leonardo Paez ha condotto una gara sempre all’attacco, cercando di imporre il proprio ritmo nei punti strategici del tracciato. “Una gara sempre veloce, quest’anno c’era un pochino più di salita ma peccato che era troppo lontano dall’arrivo. Ho mantenuto un ritmo elevato sin dall’inizio, cercando di fare degli allunghi nei punti più importanti, ma non c’era tanta collaborazione e ho aspettato che arrivasse la salita” – ha spiegato il campione colombiano – “Ho lanciato un attacco importante e sono riuscito a fare un pò di differenza, ho visto che Dario stava lì dietro, l’ho aspettato e siamo rimasti insieme, ma ci sono rientrati da dietro … alla fine ho colpito una transenna e ho concluso quinto. Sono contento della gara, la forma è molto buona, peccato che Dario abbia forato perché si poteva magari fare un pò più gioco di squadra, soprattutto nel finale”.
La sfortuna ha colpito duramente Dario Cherchi, protagonista di un’ottima prima parte di gara. Dopo aver risposto all’attacco di Paez e aver formato un promettente duo di testa, una foratura in un tratto particolarmente sconnesso ha cambiato radicalmente gli equilibri in corsa: “Nella prima parte siamo riusciti a fare un pò di selezione, poi negli strappi su e giù si è formato un gruppone. Leo ha fatto un attacco veramente potente e siamo rimasti solo io e lui, ho provato ad accelerare in discesa per guadagnare margine, ma una foratura ha posto fine alla mia gara in quel momento. Non sono riuscito a riparare, quindi sono dovuto arrivare alla feed zone e ho perso tantissimo tempo. Per me la gara è finita lì. Stavo molto bene e anche Leo non è da meno, e in ottica Vuelta a Ibiza andiamo tutte e due veramente forte, quindi pensiamo ai lati positivi.”

Un’altalena di sensazioni ha caratterizzato la prova di Alessio Agostinelli, che ha saputo reagire a un avvio complicato da una leggera influenza: “Nella prima metà ho faticato, ma sulla lunga salita verso San Zeno di Montagna mi sono sbloccato, riuscendo a rientrare sul gruppo di testa”. Purtroppo un crampo alla coscia destra a soli 3 km dal traguardo gli ha però impedito di giocarsi la vittoria, costringendolo a rallentare e chiudere al settimo posto: “Così pur essendo in lizza per giocarmi la vittoria, ho dovuto rallentare, quindi da che ero sesto ho dovuto rallentare e staccarmi dal gruppo per concludere in settima posizione a 25 secondi dai primi … sono comunque soddisfatto perché la prestazione è stata buona e riuscire a rientrare sui primi e potermela giocare è stato sicuramente positivo”.

Alessio Trabalza, invece ha avuto un approccio solitario nella seconda metà della gara. Dopo una prima fase in cui si è sentito a suo agio grazie a strappi corti e veloci, la lunga salita ha rappresentato una sfida individuale che lo ha visto isolarsi dal gruppo principale.
“Il percorso con strappi corti e veloci si adattava alle mie caratteristiche e sono rimasto con i primi fino a metà gara, poi sulla salita più lunga mi sono staccato e ho fatto praticamente tutta la seconda metà gara da solo, trovandomi a cavallo tra il primo gruppo e il secondo, e ho chiuso tredicesimo.”
Un esordio stagionale da record
Con la quinta vittoria del 2025 e le prestazioni solide di tutti i suoi atleti, Soudal-Lee Cougan si conferma una squadra che punta in alto sin dalle prime gare della stagione. Il trionfo di Sandra Mairhofer e le prestazioni di carattere del comparto maschile rappresentano la perfetta sintesi di questa visione che lascia ben chiaro che la squadra guarda al futuro con grande ambizioni, sia in vista della Vuelta a Ibiza sia nei prossimi appuntamenti internazionali.
Photo Credits – Ivan Corridori – Soudal-Lee Cougan