Leonardo Paez fa valere la sua legge nelle Dolomiti altoatesine intorno al Sella e vince per la settima volta la marathon di mountain bike più dura al mondo. Top ten per Tony Longo e Daniele Mensi.
Leonardo Paez nella leggenda, il due volte Campione del Mondo Marathon ha vinto per la settima volta la HERO Südtirol Dolomites e ha portato sul gradino più alto del podio anche della marathon di mountain bike più dura al mondo la grande novità di Lee Cougan, la Rampage Innova.
E’ la settima vittoria dal 2012: “E’ incredibile” – ha detto il campione colombiano a fine gara – “Ho adottato una strategia perfetta, sono andato subito davanti per fare una gara di vertice senza distrarmi e insieme a Diego Arias e Samuele Porro dopo Corvara e da lì in poi abbiamo fatto gara noi tre dandoci il cambio, purtroppo però poi Samuele ha avuto una brutta caduta e siamo rimasti solo io e Diego. Sull’’Ornella a un certo punto mi sono dovuto fermare perché ho avuto un problema di digestione, ma sono ripartito subito e sono riuscito a recuperare il tempo perso. Dopo Canazei ho preso il comando da solo e sono tornato a stare bene, ho spinto sui pedali in salita, avevo anche un numero fortunato oggi, ho gareggiato con il 107, e ho pensato che era la mia decima volta qui alla Hero e ho ottenuto la mia settima vittoria! Non ci sono parole per esprimere la mia felicità, questa è una gara speciale per me, lo dico sempre, e vincere qui mi lascia sempre senza fiato, è la settima volta che salgo sul gradino più alto del podio, ma mi sembra sempre essere la prima. Sono grato al team, ci tengo molto a ringraziare Roberto Gallo, Lee Cougan e tutti gli sponsor”
Paez conosce la HERO Südtirol Dolomites come le sue tasche, il suo percorso sembra fatto su misura per lui. Corse per la prima volta la massacrante marathon della Val Gardena nel 2012 e vinse le prime tre edizioni, nel 2015 nell’edizione iridata compì un’impresa eroica gareggiò con un dito fratturato e conquistò la medaglia di bronzo, vinse di nuovo nel 2016 e fu secondo l’anno dopo, per poi conquistare nel 2018 e 2019 due vittorie di fila, nel 2021 concluse terzo, rallentato da due forature.
Per Soudal-Lee Cougan International Team è stata un’altra giornata da incorniciare, nella cerimonia delle premiazioni oltre a Paez sono stati chiamati Tony Longo, sesto al traguardo e Daniele Mensi che hanno allungato il loro score trovando il loro posto nella top 10.
Giornata da sogno e finale frustrante per Tony Longo che ha avuto a portata di mano il podio, fino all’ultima salita.
“Certo che mi sarebbe piaciuto fare il mio primo podio in questa gara, ma oggi non è stata una delle mie giornate migliori. Ho sofferto un pò con lo stomaco per tutta la gara, mi sono salvato con l’esperienza con un buon sesto anche se il podio era alla mia portata e ci tenevo. Non sono mai riuscito a fare un podio qui, quindi sarebbe stata la giornata perfetta, ho fatto una gara regolare, cercando sempre di amministrare, sapendo che con i suoi 4.500 metri di dislivello distribuiti su soli 86 chilometri sarebbe stata una gara brutalmente dura e che non sarei stato l’unico a voler essere il grande eroe. Ci ho creduto perchè a Canazei, prima dell’ultima salita del Duron ero ancora in lotta per il podio, ero terzo con un gruppetto poi nel finale ho calato per i problemi di stomaco e ho visto svanire lentamente all’orizzonte il mio sogno”
Top 10 anche per Daniele Mensi, anche lui in lotta per il podio fin dopo il Pordoi, si è dovuto poi accontentare del decimo posto di giornata.
“Sono contento di questo decimo posto, sono arrivato alla Hero e volevo fare bene. Il mese di maggio, nella fase avvicinamento alla gara è stato di alti e bassi, anche se ogni giorno mi sentivo sempre meglio. Ho solo un rammarico, quello di essere calato sul Duron per i crampi, ho perso un paio di posizioni, ma sono riuscito a concludere nei dieci. Sono contento per come ho concluso questa gara e questo mi fa ben sperare, portare a termine una gara dura come questa vuol dire che sto uscendo dal tunnel, adesso qualche giorno di recupero e da giovedì si va in Austria all’Alpentour Trophy”
Fotografia © Aurora Bandinelli – Soudal Lee Cougan