Tanta sfortuna per Leonardo Paez in una gara ad alto livello di stress. Purtroppo l’opportunità di battersi fino alla fine gli è stata negata, era partito alla grande, poi troppi problemi ma è comunque sul podio finale della UCI Marathon World Cup.
Ci sono giorni in una stagione magici e altri in cui nulla va bene e Leonardo Paez lo ha sperimentato nella gara decisiva della UCI Marathon World Cup, quella che ha incoronato il campione nell’edizione del ritorno della Coppa del Mondo Marathon, dopo quella di 15 anni fa vinta dal campione colombiano.
Dopo la vittoria in Francia, sul volo verso la West Virginia i segnali erano incoraggianti, ma le chance di Paez durante la gara si sono tramutate in tanta sfortuna e delusione. L’ultima prova della Coppa del Mondo Marathon non è andata come sperava, non è solo il risultato finale a lasciare l’amaro in bocca, ma soprattutto il fatto che il portacolori di Soudal-Lee Cougan International Team aveva le gambe per battagliare per la vittoria finale sul grande palco. Purtroppo questa opportunità gli è stata negata per una serie di inconvenienti che hanno reso un punto d’onore tagliare il traguardo dell’ultimo round in decima posizione e concludere le series in terza.
La gara di Snowshoe è stata un boccone amaro per il due volte Campione del Mondo, diversi giorni di pioviggine e nebbia hanno lasciato parti del percorso fangose e molti tratti dei sentieri dei 100 Km della marathon in uno stato particolarmente complicato. Una serie di problemi tecnici hanno reso la giornata difficle e alla fine anche un piazzamento nei primi 10 è un ottimo risultato, ma quando hai la certezza che al meglio puoi tenere il passo con i migliori in assoluto al mondo e poi per sfortuna non funziona, allora fa male.
Leonardo Paez
”Questa gara finale della Coppa del Mondo non é andata come nelle aspettative, è stata una giornata piuttosto sfortunata. Sapevo che il percorso non mi era favorevole, ma avevo buone sensazioni, nei primi 15 chilometri sono rimasto nel primo gruppetto intorno alla settima, ottava posizione, finchè sono scivolato, mi si è storto il manubrio e ho dovuto fermarmi al punto di ’assistenza che era appena dopo. Stavo rientrando e ho iniziato ad avere problemi con il cambio che è passato in “modalità di sicurezza”, non era più possibile cambiare rapporto ed è iniziato l’incubo per me. Ero costretto ad un rapporto duro, era difficile guidare così, ho perso ancora tempo, finchè sono riuscito a sistemare il problema e ho recuperato fino alla quarta posizione, sembrava andare bene, avevo poco più di un minuto sul gruppo di testa.
Rimanevano ancora 45 chilometri e ho dovuto fermarmi un’altra volta perchè il cambio non andava più, nell’ultima parte c’erano alcune salite non lunghe ma con il rapporto che avevo sarebbe stato difficile farle sella, ho provato a bagnare con l’acqua il pulsante e si è sbloccato, così sono riuscito a finire la gara.
E’ stata una gara dura, mentalmente stressante, perchè tra rientrare, fermarsi, chiudere il buco e ancora rifermarsi, è stata una bella fatica. Sono arrivato decimo, purtroppo ho perso la seconda posizione nella generale, ma tutto sommato la trasferta in America è andata bene, volevo essere sul podio e ci sono riuscito, voglio ringraziare il team per lo sforzo che ha fatto per darmi l’opportunità di fare tutta la Coppa del Mondo in cui penso di aver fatto del mio meglio”
Crediti fotografia podio – UCI Mountain Bike World Series