Top 10 con coraggio per Leonardo Paez e Massimo Rosa. Le conseguenze della difficili condizioni della Roc d’Azur rovinano i piani per concludere la stagione nel migliore di modi a Mensi, Medvedev e Valdrighi.
La giornata dantesca della Roc d’Azur ha lasciato il segno e anche se la pioggia e il freddo dell’ultimo week end hanno lasciato il posto al sole e al caldo, la Capoliveri Legend Cup non è stata una delle migliori giornate per Soudal-Lee Cougan International Team.
Metà della squadra ha abbandonato la gara anzitempo e anche chi ha tagliato il traguardo della prova internazionale UCI di Capoliveri non ha potuto misurarsi al meglio, nonostante tutto la gara che ha concluso una lunga stagione che ha visto la squadra giocare un ruolo importante, non è stata così avara di soddisfazioni.
Leonardo Paez e Massimo Rosa sono arrivati al traguardo in quinta e sesta posizione nella corsa che ha chiuso il calendario ufficiale di Soudal-Lee Cougan e ha visto per l’ultima volta pedalare tra i professionisti Tony Longo, l’ultima pagina girata per un campione eccezionale. Dopo più di vent’anni di corse Tony ha chiuso un incredibile capitolo ed è stato accolto al traguardo dalla squadra in festa.
“Penso sia arrivato il momento di chiudere questo importante capitolo e concentrarsi su una nuova attività dentro e fuori il ciclismo, non avrei potuto immaginare quando ho iniziato a pedalare di far parte del gruppo professionistico della mountain bike e partecipare a tutte le gare più importanti. Oggi è stata l’ultima di tante corse, di una routine durata più di vent’anni, della gara in se c’è poco da dire, purtroppo ho forato già dopo mezz’ora e sono ripartito con il morale a terra. Ho però potuto godermi l’ultima gara della mia carriera, cercando di divertirmi, è stata un mix di emozioni difficili da raccontare e all’arrivo sono arrivato commosso. Ringrazio tutti quelli che mi hanno incitato lungo il percorso e la squadra che all’arrivo mi ha accolto in festa”
La presenza di Leonardo Paez alla Capoliveri Legend Cup non era del tutto scontata, febbre e mal di gola hanno messo in forse per diversi giorni le possibilità del due volte campione del mondo di onorare quella gara che aveva vinto nel 2018. Il quinto posto è già un risultato che è andato oltre le aspettative, ma cosa sarebbe potuto essere senza una foratura?
“La settimana prima della gara non è stata per niente buona, tanto che avevo messo in conto di non partire per l’Elba, ma appena mi sono sentito un poco meglio ho voluto provarci. Sono partito mercoledì con la speranza di fare una buona gara e visto il mio stato di salute ho cercato di allenarmi non molto, facendo in modo di recuperare il più possibile, il giorno della gara la gamba era buona ma la respirazione un pò meno. Stavo facendo una super gara nelle prime posizioni insieme a Rabensteiner e Arias e per me era già una grande performance, ho lottato e fatto del mio meglio finché in una discesa ho forato e così è finito mio sogno di lottare per la vittoria. Ho perso molto tempo per cercare di riparare la gomma, ma sono poi riuscito a continuare in quinta posizione. La delusione è forte, pensando a cosa sarebbe potuto essere, sono contento di aver corso ad alti livelli su un percorso mondiale dove lo scorso anno ho fatto solo da spettatore”
Nell’ultima gara della stagione Massimo Rosa ha firmato il sesto posto. Il rookie di Soudal-Lee Cougan è partito male e dopo la prima mezz’ora di sofferenza, dove è stato preda degli avversari, ha ritrovato smalto e ha concluso la sua ottima stagione ancora in un ruolo importante.
“Sono partito con pessime gambe e con dolori muscolari, poi dopo mezz’ora di gara, dove vedevo solo gente passarmi, ho iniziato a prendere il mio passo. Questa è stata una grande sorpresa e per me ed è diventata più una battaglia mentale che fisica, ho impostato una velocità di crociera “comoda” ma vedendo che passavo corridori uno dopo l’altro, la cosa mi ha dato morale e quando mi hanno detto di essere a ridosso della top 10, ho dato tutto fino all’arrivo, dicendomi che avevo la mia possibilità. Contento della prestazione e contento della stagione, ho imparato tanto e penso di essermi messo in buona luce! Non ho ancora il livello dei big, ma devo continuare a lavorare tenendo i piedi per terra, ora è tempo di recuperare le energie spese in questa lunga stagione, andrò in vacanza e poi mi farò operare per rimuovere una placca dal femore”
Fin qui, il meglio di … invece le note di chi non è riuscito a trovare un modo per concludere al meglio la stagione riguardano Daniele Mensi, che nonostante il forte raffreddore ha provato a tenere duro fino al passaggio della Spiaggia di Buzzancone, dove è transitato in ottava posizione in compagnia di Chiarini e Seewald, ma poi ha alzato bandiera bianca in forti difficoltà respiratorie.
Un percorso così esigente come quello dell’Isola d’Elba con i suoi 80 Km e 3.000 metri di dislivello, non fa sconti a nessuno, sopratutto a chi non si presenta al via in buone condizioni, lo testimoniano gli abbandoni di Stefano Valdrighi e Aleksei Medvedev, anche loro ancora alle prese con i postumi della tremenda giornata della Roc d’Azur.
Fotografie © Aurora Bandinelli – Soudal Lee Cougan