Sandra Mairhofer amplia il suo palmares con la vittoria nella prima grande classica della stagione europea. Il fango non aiuta Leonardo Paez che finisce ai piedi del podio. Top 10 per Dario Cherchi.
Cambio del testimone sul gradino più alto del podio della Bike Marathon Riva del Garda, la gara regina del week end del Bike Festival di Riva del Garda. L’anno scorso a far sventolare la bandiera di Soudal-Lee Cougan International Team era stato Leonardo Paez, nel 2024 Sandra Mairhofer è stata la prima a tagliare il traguardo della marathon femminile.
E’ stata una giornata memorabile, dall’inizio alla fine, per Sandra Mairhofer che ha ottenuto il suo quarto successo stagionale, il secondo in un evento internazionale UCI, con il quale la Campionessa Italiana Marathon ha continuato la sua grande dinamica.
“Sono molto, molto contenta della vittoria di oggi. E’ stata una gara dura, tanto lunga e molto fangosa, però mi sono trovata a mio agio e mi sono anche divertita in queste condizioni, c’era tanta salita ripida e tanta discesa tecnica che mi è piaciuta tantissimo. Siamo stati per le prime due ore in due in testa alla corsa, poi nella salita più ripida sono riuscita ad andare via e ho continuato ad allungare nella seconda metà della gara e a raggiungere il traguardo dopo una solitaria di oltre due ore”
Dopo una corsa offensiva, nel quartetto al comando, Leonardo Paez ha concluso la prima grande classica della stagione agonistica europea ai piedi del podio senza rimpianti, affrontando la parte finale della gara senza correre rischi più del dovuto nel fango.
”Oggi la Ronda Extrema è stata molto dura, compromessa dal fango, ha piovuto tanto nei giorni prima e questo ha fatto diventare il percorso pericoloso. Ho cercato di fare una gara intelligente, stare nelle prime posizioni per vedere cosa facessero gli avversari e a momenti sulla prima salita cercare di fare un’andatura forte per selezionare il gruppo. Il gruppo era composto da un trentina di corridori e siamo riusciti ad andare via in quattro, poi è arrivata la discesa e per me è finito tutto. Quando ero secondo ho visto il primo rischiare una brutta caduta, sono sceso di sella e mi hanno passato. Sono rientrato, poi ho provato a fare la differenza sulla salita che l’anno scorso mi aveva dato la vittoria ma non è stato abbastanza, mi hanno ripreso un pò dopo e nell’ultima discesa ho perso tutte le possibilità di giocarmi la vittora iin volata. Risento ancora del colpo preso al ginocchio alla Da Piazza a Piazza che mi da ancora fastidio e ho fatto di tutto per non ricaderci sopra. Porto a casa un quarto posto, un pò mi dispiace, ma sono contento di come mi sono sentito, sono sicuro che le cose andranno meglio nelle prossime gare”
82,7 chilometri, 3.434 metri di dislivello e una volata ha deciso la vittoria, come anche il sesto posto, quello che oggi era l’obiettivo di Dario Cherchi, l’ottava posizione invece riflette come è andato lo sprint. Durante la gara la prestazione e il tempo non sono stati male, ma oggi erano sono stati abbastanza buoni per tenere il passo dei primi quattro.
Prima gara lunga superata con una buona base su cui lavorare per Alessio Trabalza. Partito un pò in controllo, il rider umbro ha gestito bene la gara e ha recuperato posizioni nell’ultima ora, chiudendo alla fine in 26ª posizione.
Sta cercando di rimettersi in salute e di rialzarsi Adelheid Morath. Per la campionessa europea, è stato mentalmente impegnativo prendere il via in condizioni non ancora ottimali nella gara che lo scorso anno la vide vincitrice. La giornata era iniziata con il punto di domanda e Adelheid ha dovuto prendere la decisione di ritirarsi dalla gara.
Photo Credits – Aurora Bandinelli – Soudal-Lee Cougan